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Il Museo Civico Luigi Mallé è lieto di presentare in prima nazionale la mostra personale dell’artista capoverdiano Arlindo Sousa Alves, giunto in Italia nel 2013 in cerca di lavoro e stabilitosi a Dronero, il paese alle porte della Valle Maira.

Arlindo Sousa Alves nasce l’11 febbraio 1985 sull’isola di Santo Antao, nella Repubblica di Capo Verde. Cresciuto in una realtà complessa ma affascinante, segnata dalla scarsità di cibo ed acqua ma immerso nei colori vivaci e nei profumi intensi della sua terra natale, Alves ha sviluppato una sensibilità particolare verso il riutilizzo dei materiali. Educato in un ambiente dove nulla andava sprecato, il suo arrivo nel 2013 in Italia ha suscitato una riflessione profonda sugli sprechi della società occidentale, che ha saputo trasformare in una passione creativa per il riciclo e la rivalorizzazione creativa degli scarti divenuti sculture, dipinti, oggetti di proto-design.

L’esposizione include circa quaranta opere inedite che raccontano il viaggio interiore ed artistico di Arlindo Sousa Alves. Ogni opera è un’esplorazione dei ricordi e delle emozioni dell’artista, intrecciata con la storia dei materiali incontrati, recuperati e trasformati in nuovi oggetti d’arte. Il mare, elemento centrale della sua infanzia, si riflette nelle forme e nei colori che Alves utilizza per dare vita alle sue creazioni.

Le quattro sale espositive si popolano soprattutto di figure femminili che rappresentano, in una società capoverdiana segnata dalla semplicità di vita, dalla povertà e dalle continue migrazioni degli uomini, un punto di riferimento fondamentale per l’educazione, la crescita e la trasmissione dei valori.
Le figure femminili, il mare, la flora, la fauna e il paesaggio, sono i soggetti che vengono proposti con l’utilizzo di materiali extrartistici per raccontare momenti di condivisione e di attesa. I segni, le linee, le forme, i materiali e i colori ricchi evocano un senso di comunità e bellezza senza tempo.

Tra i materiali, particolarmente significativi vi è la polvere di metallo dal valore di pigmento grigio antracite che diviene una linea di contorno spessa e robusta, e rimanda ai cicli di lavorazione delle fabbriche del territorio valmairese dove Alves è stato impiegato per anni. Accanto al metallo, sono, a volte compresenti le stoffe riciclate dalle vivaci tonalità,evocative della cultura tessile capoverdiana ma tratte dagli abiti dismessi e disponibili nel piccolo entourage dell’artista che si avvale anche dei chicchi di caffè per creare una texture mosaicata con cui riempire le forme e nel contempo ricordare una delle produzioni più importanti dell’agricoltura di Capo Verde.

In mostra è visibile un video realizzato da Andrea Tassone che documenta i momenti live dell’allestimento delle opere con una intervista all’artista.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei.

L’esposizione, a cadenza annuale, è sostenuta finanziariamente dalla Mamo Educational Foundation in collaborazione con il Museo Mallé, il Comune di Dronero, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e la Regione Piemonte.

Orari di visita: ogni sabato e domenica dalle ore 15:00 alle ore 19:00.
Visite guidate e possibilità di aperture straordinarie infrasettimanali su prenotazione per singoli, gruppi e scolaresche.
Sono in programma nel corso della mostra, eventi collaterali quali visite guidate, conferenze e laboratori.

Fonte: castelliaperti.it